Questa importante novità impatta non solo sulle distribuzioni più legate al mondo Linux, ma anche su quelle riguardanti le distribuzioni JBOSS.

Le infrastrutture IT degli Atenei e dei centri di ricerca in questi anni hanno subìto non pochi cambiamenti. Ad esempio possiamo ormai considerare quasi conclusa la migrazione a LINUX degli ormai obsoleti sistemi UNIX lato server.
Un processo analogo è in corso nell'ambito delle architetture middleware dove le piattaforme WEB basate su software proprietary perdono terreno e si consolida invece l'uso di architetture middleware Open Source quali ad esempio JBOSS.

Lato hardware si sta assistendo ad un continuo consolidamento infrastrutturale e la tendenza sempre più spiccata all'uso di ambienti di virtualizzazione (vedi ad esempio la soluzione RHEV basata su KVM) sia lato server che lato desktop. Sempre più guidati dall'aumento dei servizi e la diminuzione dei costi infrastrutturali si sta assistendo ad una migrazione delle attuali web farm verso sistemi di cloudizzazione ibridi, pubblici o privati.

Il continuo aumento degli spazi di memorizzazione e archiviazione, la diminuzione dei costi infrastrutturali e la cloudizzazione hanno portato ad un avvicinamento da parte degli Atenei verso soluzioni storage basate su software (vedi la distribuzione RHS di Red hat) a scapito delle soluzioni hardware dedicate e tendenzialmente piuttosto costose.

In questo contesto, di fortissima evoluzione, Red Hat si pone come player strategico mettendo a disposizione degli Atenei e dei centri di ricerca una gamma di soluzioni che, partendo dal sistema operativo, arrivano al cloud passando attraverso la virtualizzazione e lo storage.

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Perché questo cambiamento?

I trend evolutivi sopracitati ed in particolare quello che porta alla cloudizzazione delle web farm di Ateneo implica un adeguamento delle policy delle distribuzioni Red Hat. L'ateneo deve poter migrare senza problemi formali di validità delle distribuzioni dai CED tradizionali ad ambienti virtualizzati o cloudizzati. Questa è la ragione che ha spinto Red Hat a riformulare le regole e le policy legate alle distribuzioni RHEL e JBOSS.

Vantaggi e svantaggi

Per quanto riguarda le distribuzioni RHEL i prezzi rimangono invariati e i nuovi codici consentono maggior flessibilità e precisione nel definire il reale fabbisogno dell'Ateneo o centro di ricerca. Per JBOSS è in atto un adeguamento del pricing per cui non escludo si verifichi un aumento del costo di queste distribuzioni. Altro vantaggio che per buona parte del 2014 Red Hat consentirà e gestirà acquisti e rinnovi che faranno uso di entrambi i sistemi di codifica, quello nuovo appena rilasciato e quello precedente. Vediamo ora in sintesi i cambiamenti per tipologia di prodotto.

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RHEL: Red Hat enterprise Linux

Questa famiglia di prodotti acquisisce notevole flessibilità. Un set di nuovi codici consentono a questa distribuzione Red Hat di poter essere utilizzata indifferentemente in ambienti fisici, virtuali o cloudizzati. Ogni distribuzione può essere contabilizzata in base al numero di “paio di sockets” o in base al numero di “istanze virtuali”. Infine ogni distribuzione è, per usare un termine inglese, “stackable” cioè “impilabile” come i mattoncini lego: me ne servono 7 ne compro 7 ne devo aggiungere 9 ne compro altre due e così via.

RHEL: Red Hat Entrprise Linux for Virtual Datacenters

Questa famiglia di distribuzioni sempre legata al mondo LINUX di Red Hat è indicata a chi ha già totalmente virtualizzato la propria webfarm. La contabilizzazione, come nel caso precedente, avviene tramite numero di “paio di sockets”. Ogni sottoscrizione per “paio di socket” include un numero illimitato di istanze RHEL virtuali realizzabili utilizzando un qualsivoglia sistema di virtualizzazione (RHEV, VMWARE, Microsoft Hyper V). Da notare che questa tipologia di distibuzioni non può essere utilizzata in situazione di web farm fisiche e non virtuali o ibride. Inoltre questa famiglia di distribuzioni non contengono alcun Hypervisor e non devono essere confuse con le soluzioni RHEV (Red Hat Enterprise Virtualization).

RHEL: Red Hat Enterprise Linux server Entry Level

Questa tipologia di sottoscrizioni è abilitata unicamente su sistemi fisici e non virtuali. È la più economica in assoluto ma nessuna virtualizzazione è inclusa e/o ammessa. È da intendersi per ambienti considerati non critici. Infine queste sottoscrizioni non sono “stackable” (un sistema hw = una distribuzione) e possono essere acquistate unicamente con l'opzione Self-Support che non prevede assistenza e supporto tecnico, ma solo la messa a disposizione degli aggiornamenti del software.