Recentemente Red Hat, a sorpresa (non apprezzata da molti), ha annunciato la fine di CentOS come variante gratuita della sua distribuzione di punta Red Hat Enterprise Linux (RHEL).
In una mossa ancora più dura, ha anche annunciato che il supporto per CentOS 8, ossia l’ultima versione disponibile, rilasciata nel 2019, terminerà nel 2021, riducendo a 2 anni il ciclo di supporto che di norma è sempre stato 10.

Con queste notizie molti utenti si ritrovano improvvisamente a dover cercare e implementare un’alternativa, avendo pochi mesi di tempo prima che CentOS 8 muoia del tutto.

Quali sono le principali alternative dunque? Ce ne sono alcune migliori di altre?

CentOS Stream

CentOS Stream non è altro che la nuova distribuzione di community che sostituirà CentOS. A differenza di CentOS, CentOS Stream diventa di fatto una versione beta delle nuove soluzioni RHEL. Infatti, se prima ad ogni major release RHEL corrispondeva poco dopo una nuova release CentOS, completamente compatibile, adesso CentOS subirà tutte le minor release per testarne stabilità e affidabilità, da cui poi emergerà la nuove versione RHEL.

Tuttavia, CentOS, pur essendo una rolling release, lo è limitatamente alle minor releases, la sua major version continua a seguire Fedora, esattamente come RHEL. Ciò che viene meno è il controllo dell’utilizzatore sulle minor releases.
Tuttavia, se le attività e gli ambienti non sono particolarmente sensibili e già prima le minor release venivano applicate senza pensarci due volte, CentOS Stream potrebbe essere la soluzione migliore.

Oracle Enterprise Linux

Sebbene si stia parlando di Oracle, Oracle Enterprise Linux, è una distribuzione completamente gratuita che segue al 100% RHEL. Infatti, OEM non è altro che una “rebuild distro” costruita su RHEL, proprio come CentOS, e gode comunque del supporto di una delle più grandi compagnie IT del mondo. Questa soluzione potrebbe essere appropriata per quelle aziende che già possiedono un ampio parco Oracle.

Rocky Linux

La lista delle alternative non sarebbe completa se non citassimo Rocky Linux. Greg Kurtzer, il co-fondatore di CentOS, ha reagito con prontezza all’annuncio di Red Hat dichiarando di voler creare una copia di fatto di CentOS, ma con un nome differente.

Al momento Rocky Linux è ancora un progetto nelle sue prime fasi, ma sembra aver già raccolto una community dedicata e abbastanza capace da raggiungere l’obiettivo posto da Kurtzer.
Sebbene non ci sia una vera e propria tabella di marcia per un rilascio ufficiale di Rocky Linux 1.0, è probabile che Kurtzer e gli altri spingano per averla entro la fine del 2021.

La soluzione di Red Hat

La reazione di Red Hat al malcontento scatenato dall’annuncio di eliminare CentOS non si è fatta attendere, che sia una mossa strategica o meno, Red Hat offre la possibilità a chiunque di installare RHEL gratuitamente (ma senza supporto) su un massimo di 14 macchine.

Sebbene questa soluzione potrebbe sembrare piuttosto blanda visto l’impatto dell’annuncio di Red Hat, crediamo che potrebbe questa essere la soluzione in assoluto migliore per quelle piccole e medie imprese, soprattutto sul territorio italiano, che rispondono ai requisiti, ma che naturalmente necessitano di sistemi affidabili, aggiornati, e potenti.

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